Noemi
Come donare i capelli: guida step-by-step
Seduta sulla poltroncina del parrucchiere, mi sentivo un po’ come Jo in “Piccole Donne” mentre, senza batter ciglio, si faceva tagliare i lunghi capelli. Ho deciso di donare la mia treccia a Haarstichting, un’associazione olandese che crea parrucche per bambine, adolescenti e donne con limitata disponibilità economica che hanno perso i capelli a seguito di una malattia o una terapia. Siccome questo tipo di donazione non è ancora molto diffuso in Italia, ho scritto questa mini-guida per incoraggiarvi a segnarlo tra i buoni propositi per il futuro.
Step 1: Crescita e cura dei capelli
Quando una mia amica olandese mi raccontò la sua esperienza da donatrice per l’ente no-profit Haarstichting, rimasi molto colpita dall’iniziativa perché non ne avevo mai sentito parlare. Seguii il suo esempio facendo crescere i miei per circa due anni, finché non raggiunsero la lunghezza desiderata (32 cm). Tranne una spuntatina ogni sei mesi, non li trattai in nessun modo: niente tinta, no mèches, no permanente, no piastra… Insomma, niente di niente.
Step 2: Ricerca dell’associazione
È fondamentale leggere bene il sito dell’associazione a cui volete donare i capelli per capire i requisiti in termini di lunghezza, spedizione e colore (capelli tinti e/o bianchi spesso non sono accettati).
Una distinzione importante è tra l’offerta di parrucche organiche e inorganiche: la maggior parte delle associazioni utilizza le donazioni per creare parrucche organiche, ossia di capelli veri, mentre altre (come l’italiana “Un Angelo per Capello”) collaborano con aziende specializzate che, in cambio dei capelli donati, forniscono all’associazione una parrucca inorganica (quindi sintetica) da destinare a chi ne ha bisogno.
All’epoca non ero a conoscenza di associazioni italiane per la raccolta di capelli e, come già detto, la fondazione olandese Haarstichting mi era stata caldamente consigliata. La mia esperienza è stata molto positiva: nella busta insieme alla treccia ho aggiunto un bigliettino in cui spiegavo come ho conosciuto l’associazione e ho lasciato il mio indirizzo e-mail. Dopo qualche settimana, ho avuto l’enorme piacere di ricevere un’e-mail in cui mi ringraziavano, precisando che i capelli così scuri sono particolarmente apprezzati in Olanda. Un consiglio: se vi trovate in Olanda, molti parrucchieri sono convenzionati con questo ente, quindi non solo non avrete spese di spedizione, ma potreste anche avere il taglio gratis!
Per restare in Europa, vi consiglio di dare un’occhiata a: “Little Princess Trust” (Regno Unito); “Rapunzel Foundation” (Irlanda); “Solidhair” (Francia); “Un Angelo per Capello” e “La Banca dei Capelli” (Italia) e Verein Die Haarspender (Austria). Negli Stati Uniti invece enti come “Locks of Love” e “Wigs for Kids” sono ben conosciute, ma tenete in conto le spese di spedizione. In generale, state attenti alle frodi: i capelli hanno un prezzo di mercato molto alto, quindi rivolgetevi solo ad associazioni fidate.
Step 3: Dal parrucchiere o a casa
Bene, è giunto il momento di darci un taglio! Premetto che ogni associazione potrebbe avere delle preferenze su come tagliare le trecce, quindi leggete con attenzione le loro linee guida. Io ho seguito queste indicazioni:
1) Lavare i capelli e asciugarli bene.
2) Fare una coda (o più) bassa.
3) Intrecciare i capelli (o fare una coda con diversi elastici).
4) Chiudere la treccia con un elastico. In questo modo si otterrà una treccia chiusa alle due estremità.
5) Tagliare la treccia al di sopra dell'elastico più alto.
6) Spedire la donazione. Io ho optato per una busta con imballaggio e ho spedito il pacchetto come raccomandata alle poste.
Vi consiglio di chiedere al parrucchiere di aggiustare l’acconciatura. Niente panico, può essere uno shock vedersi con i capelli cortissimi dopo anni di capelli lunghi stile Raperonzolo, ma i parrucchieri fanno miracoli!
Step 4: Raccontalo alla tua famiglia e ai tuoi amici
Sebbene queste iniziative stiano diventando sempre più note, potete sensibilizzare i vostri amici e parenti condividendo la vostra esperienza. Una semplice chiacchierata con un’amica o una foto sui social possono davvero fare la differenza. Dopo aver visto la mia foto su Facebook, almeno tre ragazze mi hanno chiesto ulteriori informazioni e hanno successivamente donato i capelli. A loro volta, avranno sicuramente ispirato altri a fare lo stesso, continuando questa catena di solidarietà.
Come sempre, spero che questo post vi sia stato utile e sono disponibile a chiarire qualsiasi dubbio su Instagram o per email.
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